Le startup sono la novità degli ultimi anni. Sbagliando, si pensa che una startup sia un’azienda appena aperta. In realtà, una pizzeria appena aperta non è una startup! L’interesse aumenta se poi si parla di attività che hanno un altissimo moltiplicatore in pochi anni e anche finanziamenti a fondo perduto da parte di Regioni, enti, Stato e persino dall’Unione Europea.
Come funziona una startup e cos’è? Qual è la differenza con un’azienda comune?
Cosa significa startup significato in italiano
Startup si traduce alla lettera come avviamento/inizio. Infatti, una startup è un’azienda che si occupa di progetti innovativi, mai realizzati prima. Per questo, un’attività di questo tipo può essere in settori diversi, ma con un unico obiettivo: innovare e creare progetti completamente nuovi per produrre e trovare soluzioni efficaci nel breve, medio e lungo periodo.
In realtà, non c’è un sinonimo italiano per startup, almeno non in una sola parola. Si può sostituire con azienda innovativa.
Come creare una startup
Cosa significa startup nei fatti? Come se ne crea una? Un’azienda di questo tipo si crea attraverso diversi step.
- Fase di pre-analisi. Si identificano con degli studi approfonditi il mercato e la nicchia a cui ci si vuole rivolgere. In più, si cerca di vedere quali sono i problemi del mercato che non hanno ancora soluzioni efficaci o che ne hanno di poco efficaci. Per arrivare a trovare una soluzione coerente con gli obiettivi aziendali, si fa anche un’analisi del mercato e della concorrenza. Infine, la fase si conclude con un business plan e la definizione dei costi e del ritorno sull’investimento del progetto.
- Fase di avviamento dell’azienda. Si redige un progetto che sia utile per fare domanda a enti pubblici o privati per eventuali finanziamenti. In alternativa, si possono affrontare le spese creando una campagna di crowdfunding, dove si presentano le caratteristiche principali del prodotto. I costi si possono gestire anche in proprio, se si hanno fondi sufficienti. La fase di avviamento riguarda anche gli aspetti burocratici, come l’apertura della partita Iva, l’indicazione di un commercialista, l’iscrizione alla Camera di Commercio.
- Fase di lancio della startup. Attraverso campagne online e offline, si creano degli eventi di presentazione della startup e delle sue caratteristiche principali. Gli account social creati a questo scopo resteranno il canale di comunicazione ufficiale dell’azienda con gli utenti.
- Fase di produzione. La startup inizia a creare modelli da presentare ai potenziali clienti e così si mette ufficialmente sul mercato. Durante questa fase, ci sarà da gestire anche il lato amministrativo (ordini, fatture, ecc.).
Che cos’è una startup innovativa
Per definizione, una startup è anche innovativa. Ci sono startup, però, che, per il fatto di essere innovative, possono avere agevolazioni dallo Stato, in base all’art. 25 del Decreto Crescita 2.0.
La legge indica le startup come innovative se sono “società di capitali di diritto italiano, costituite anche in forma cooperativa, o europea fiscalmente residente in Italia, che abbiano come oggetto principale della propria attività la produzione, lo sviluppo e la commercializzazione di servizi o prodotti innovativi ad alto tasso di tecnologia. Sono startup innovative sia le srl che le spa, le sapa e le società cooperative”.
Quindi, lo Stato definisce startup innovativa quella che utilizza la tecnologia per trovare soluzioni innovative, a prescindere dal settore, dal mercato in cui si opera e dal tipo di costituzione dell’azienda.
Esempi di startup famose
Quali sono i maggiori esempi di startup famose per farsi un’idea su cosa significa startup? Ci sono grandissime aziende, diventate multinazionali, che sono partite con questa formula. Moltissime appartengono alla cosiddetta Silicon Valley, che si trova negli Stati Uniti e che si occupa di tecnologia e Internet. Tra queste, ci sono marchi come: Google, Apple, Paypal, LinkedIn e Facebook.
Quali sono, invece, le startup famose a livello europeo?
- Spotify. La startup inizia a lavorare nel 2008 e ha subito un momento molto difficile. Poi, nel 2015, ottiene 75 milioni di utenti e oggi è un servizio indispensabile nella vita di tutti i giorni. Le sue caratteristiche principali sono il fatto di essere semplice da usare e il fatto di essere sempre aggiornata e innovata in ogni suo aspetto. Spotify è stata una delle prime realtà a offrire musica in streaming.
- Zalando. La startup di e-commerce di abbigliamento oggi vende in 17 Paesi europei. Riesce a guadagnare anche 6 miliardi di euro all’anno, grazie alla logistica ottimizzata e all’alta specializzazione di nicchia.
Cosa significa startup: caratteristiche
Cosa significa startup e quali sono le caratteristiche principali? Oltre all’innovazione, una startup si definisce tale quando il modello produttivo di base si può replicare in periodi di tempo diversi e in Paesi diversi senza troppo cambiamenti.
Il modello di business della startup deve essere anche scalabile, cioè portare una crescita esponenziale anche se le risorse iniziali non sono tantissime. La startup vera non è per sempre. Come nel caso di Google, se il progetto è valido e cresce velocemente in maniera esponenziale, allora diventa un’azienda di grandi dimensioni in un certo numero di anni.
Differenze tra startup e azienda: quali sono?
Le caratteristiche di una startup rendono semplice capire la differenza con un’azienda che si costituisce da poco. Infatti, anche qui l’art. 25 del Decreto Crescita viene incontro. La startup, oltre a rispettare le caratteristiche di definizione, non può nascere da scissione, cessione o fusione di altre aziende.
In più, deve dimostrare la sua vena innovativa, inserendo nel personale persone con dottorati di ricerca nel settore in cui opera. Infine, questo tipo di società deve avere sede in Italia, lavorare in Italia e non avere grandi numeri.
Anche un’azienda può avere queste caratteristiche, ma non essere una startup. Perché? L’azienda non è una startup se non crea qualcosa che non sia completamente nuovo e da zero dal punto di vista tecnologico.
Cosa significa startup: pro e contro
Quali sono i pro e i contro dell’aprire una startup?
Vantaggi
La startup ha un ritorno nell’investimento molto elevato. In più, si possono ottenere dei finanziamenti anche da parte dello Stato per avviare l’attività. L’investimento rientra molto velocemente se si sceglie la strategia giusta. Il vantaggio principale è proprio quello di progettare qualcosa di nuovo e di ottenere poi un vasto eco se tutto va bene. La startup è un incubatore di idee e, dopo il primo progetto, può specializzarsi per rispondere ancora di più alle esigenze dei clienti.
Svantaggi
I costi iniziali non sono semplici da realizzare. Gli utili non si possono dividere il primo anno. Ci sono diverse pratiche burocratiche da gestire, tra cui anche i costi dei brevetti. Per accedere ai finanziamenti, o anche solo per definirsi startup, la definizione di legge è molto chiara e non ci sono scappatoie. Si dovrà sempre investire, perché ci sarà sempre da innovare. Si deve anche tenere in considerazione il rischio d’impresa.
Cosa significa startup: perché aprirne una
Cosa significa startup, perché aprirne una? Si può aprire una startup perché si ha un’idea innovativa da mettere alla prova, oppure perché si vuole creare qualcosa di nuovo per garantirsi una stabilità economica.
La startup ha i suoi vantaggi e si può aprire perché si è trovata una nicchia di mercato profittevole e si vuole sfruttare a dovere, oppure si vogliono sfruttare le agevolazioni previste. Qualunque sia il perché della tua startup, verifica tutti i dettagli e procedi con cautela. Partire dal business plan è il modo migliore per capire se conviene portare avanti la tua idea di impresa.